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CULTURA LOCALE IMOLESE
A cura di IZ4BQV

Giovanni Magnani - Letterato Imolese 1920-2005
Giovanni Magnani - Letterato Imolese 1920-2005

Giovanni Magnani e' nato a Borgo Tossignano nel 1920
e ha vissuto a Imola 47 anni nel quartiere Colombarina.
Laureato in lettere classiche peresso l'Universita' degli studi
di Bologna, professore e preside di scuola media, si e'
interessato prevalentemente di ricerche storiche locali
pubblicando vari studi e saggi. Nel 1961 ottiene il
"Premio Leo Taddia" dalla Deputazione di Storia Patria
per una monografia storica con il volume:
"Un paese della Bassa Bolognese, Pieve di Cento"
Dopo l'esperienza didattica e direttiva una volta pensionato
si e' dedicato con continuita' ai suoi studi preferiti.
E' stato membro dell'Associazione per Imola
storico-artistica e della societa' di Studi Romagnoli.
Nel 1988 dalla Santa Sede e' stato insignito della
onorificenza di Cavaliere di San Silvestro Papa.
E' morto nell'Agosto del 2005 a Castel San Pietro Terme.
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In questo mondo sempre piu' tecnologico dove i valori si misurano
in Gb, Baud e Mega Pixel dove tutti parlano con finta sicurezza di
SMS, MMS, USB, ADSL, DVD, LCD, OSD, mp3, jpg, bmp, DDR, CPU, LAN,
BIOS, BACKUP, SETUP, PS2, WII, HD, BUS, WIRELESS, MENU', IRQ, CD,
CHIP, LINK, WEB, BROWSER, VOIP, UPGRADE, NETWORK, FORMAT, DVX,
PROXY, ACCOUNT, ESC, DIMM, NET, SAT, DECODER, ecc ecc,
puo' essere interessante fermarsi un attimo a riflettere su cose
piu' semplici come il radicamento alla propria terra o la cultura
che ancora esiste e che non riusciamo piu' a recepire
accecati dalla frenesia del progresso che ci circonda.

Questa pagina web si propone con molta modestia di sopperire
a questo problema con la pubblicazione di materiale culturale
locale poco conosciuto e particolarmente originale ed interessante.

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PADRE NOSTRO in dialetto Imolese
Autore Anonimo - Traduzione L.Mongardi

PEDER NOSTAR!
Peder ed tott che tse in zel
che seia santifiche' e tu Nom,
che vegna e Tu Regn
cla seia fata la Tu vulunte',
tent in zel cumpegn in tera,
das e nostar pe tot i de',
scanzela i nostar debat cumpegn che no
a fe' cun i nostar debitur.
No fes casche' in tentazio'
e tes lunte' da tott i mel.
Amen

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PADRE NOSTRO in dialetto Faentino
Autore Anonimo

NOSTAR BABB!
Babb et tott che tsi in zil
che seia santifiche' e tu Nom,
che vegna e Tu Regn
cla seia fata la Tu vulunte',
tant in zil acse' in tera,
das e nostar pe tot i de',
scanzela i nostar debit cum no
a fase' cun i nostar debitur.
No fes casche' in tentazio'
e tes lunte' da tott i mel.
Amen

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PADRE NOSTRO in dialetto Bolognese
Autore Anonimo - Traduzione S.A.

PEDAR NOSTAR!
Pedar nostar che tsi in ciel
che sia santifiche' al tu Nom,
cal vegna al Tu Regn
cla sepa fata la tu vulunte',
intal ciel prezis in tera,
da a tot nuietar al pan quotidian,
scanzela tot i nosta debit cum'afam
nuietar con i nostar debitur.
Brisa fes cascher in tentazion
e teches lunte' da tot i mel.
Amen

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ALLA NOVELLA AMAZZONE
Zirudella del Prof. Giovanni Magnani (1920-2005)
scritta il 25/01/1981 e dedicata a una Signora faentina,
sua compagna di viaggio nella zona di PETRA in Giordania,
molto riottosa a salire sul tradizionale cammello!!

TU, che balzando impavida
sul destriero indocile,
mostrasti il bianco femore
al beduino attonito
che ratto ancora volgesi
a grotte inaccessibili
e del sudor suo tergesi
pei mai repressi ardor,

PERDONA a questo misero
cosparso, ailui, di cenere;
ti sia benevol l'animo
per ' sto canuto "pargolo"
che, testa tra le nuvole,
si crede di far cronaca
scrivendo per far ridere
fandonie a profusion

e tra chi legge genera
di reazioni un vortice.
Neppur appar benevolo
ai piu' lontani popoli
che stanno tristi e immobili
coscienti dei lor triboli...
Volgi il tuo sguardo amabile
a chi fallando oso'.

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LA SCADENZA
Zirudella del Prof. Giovanni Magnani (1920-2005)
scritta il 29/11/1975 mentre era in treno verso Bellaria.
Il Prof. e Preside G. Magnani esorta gli insegnanti
a rispettare la consegna dei piani di lavoro.

Quando giunge una scadenza,
C'e' chi finge indifferenza,
chi denuncia, all'occorrenza,
d'emicrania la frequenza,
della nonna la degenza,
la serale sonnolenza,
del marito l'esigenza
o dei figli l'astinenza,
chi l'atavica indigenza,
chi dei viaggi la frequenza,
chi dei figli la carenza;
chi vorrebbe alla vertenza
un decreto di frequenza
che cancelli la pendenza
che tormenta l'esitenza;
chi mostrando una parvenza
di total resipiscenza
grida: "abbasso l'indolenza"
che' gli torna convenienza,
per rifarsi l'innocenza.

Chi conosce la tendenza
della nostra Presidenza
tenta pure una movenza
e si spera l'indulgenza
con l'appello alla prudenza.

Non mancando competenza
sul volume e la capienza
d'una simile semenza,
senza fare maldicenza,
ecco emetto la sentenza:
io la chiamo NEGLIGENZA
poi vi fo la riverenza
ed aspetto la scadenza.

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A UN FOTOGRAFO PROVETTO
NOTO AI PIU' COME GIGETTO
Zirudella del Prof. Giovanni Magnani (1920-2005)
scritta il 28/04/2003 e DEDICATA AL SOTTSCRITTO
per un servizio fotografico che mi aveva richiesto.

Alfin giunser senza dazio
quelle foto e ti ringrazio;
alla lunga tavolata
sta giuliva la brigata
che ben mostra non curanza
pur per l'ottima pietanza
che coi frutti della terra
van servendo nella Serra
e che volge i suoi desir
solo a languidi sospir;
c'e' soltanto un frugoletto
a seguire quel vecchietto
che, tutto serbando il rito,
del forchettar perito,
or si sforza lemme lemme
d'uguagliar Matusalemme;
nuovamente grazie al genero
che mostrossi... generoso.

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GRAZIE, GIGETTO
Zirudella del Prof. Giovanni Magnani (1920-2005)
scritta il 30/10/2003 e DEDICATA AL SOTTSCRITTO
per avergli reagalato un orlogio parlante per non vedenti.

Devo farti un caldo elogio
pel simpatico orologio
che mi desti una mattina
laggiu', presso la marina,
che', seppure non richiesto,
da' la sveglia a chi sta desto
e segnala l'ora esatta
a chi stassene in ciabatta,
se poi sta con l'ossa rotte
gli da' pur la BUONA NOTTE!

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Dal libro "Il denaro" di Charles Peguy (7/1/1873 - 5/09/1914)
riporto uno stralcio di una sua bella poesia

Un tempo gli operai non erano servi.
Coltivavano un onore, assoluto, come si addice ad un onore.
La gamba di una sedia doveva essere ben fatta.
Era naturale, era inteso.
Non occorreva che fosse ben fatta per il salario,
o in modo proporzionale al salario.
Non doveva essere ben fatta per il padrone,
ne' per gli imprenditori, ne' per i clienti del padrone.
Doveva essere ben fatta di per se', in se', nella sua stessa natura.
Una tradizione venuta, risalita dal profondo della razza, una storia,
un assoluto, esigevano che quella gamba fosse ben fatta.
E ogni parte della sedia che non si vedeva era lavorata
con la medesima cura delle parti che si vedevano.
Secondo lo stesso principio delle cattedrali.
E non sono solo io - ormai cosi' imbastardito - a farla tanto lunga.
Per loro, in loro non c'era allora neppure l'ombra di una riflessione.
Il lavoro era la': si lavorava bene.
Non si trattava di essere visti o non essere visti.
Era il lavoro in la' che doveva essere ben fatto.


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Le piu' belle parole del dialetto imolese

Abagate' = completamente rovinato
Acse' = e' cosi'
Agocha = ago
Anto' = finto tonto
Aracase' = ridotto male / molto ammaccato
Ardupes = nascondersi
Arghebi = soggetto inguardabile
Arghite' = vomitare
Arparela = rondella di metallo
Arpegh = erpice
Atache' = cominciato
Arveia = piselli
Asila' = piuttosto scarso
Avule' = sommerso da qualcosa
Avulen = noccioline
Azdor = uomo di fiducia del padrone
Bagai = oggetto inutile
Bacioc = mezzo scemo
Baioc = denaro
Bazogn = fasullo, falso
Bazurlo' = persona rimbambita
Bcher = macellaio
Biasce' = Masticare
Bigat = verme
Bigato' = esca per pescatori
Bisini' = molto poco
Bosh = urto molto forte
Breca = somara
Brisa = non fare questo
Broza = carro agricolo
Budgher = negoziante
Bugadera = lavandaia
Burela = vacca da latte
Burdigo'= scarafaggio
C'ass less c'la cl'oss = che asse liscio ha quell'uscio
Cagadur = cosa insignifcante
Caiche' = spingere
Candrola = paiolo
Caparela = mantello
Carvaia = sesso femminile / lunga crepa
Case' = casino / grosso problema / a quel paese
Castrune' = Raffazonato / ridotto male
Cavash = grosso ramo di un albero
Che da paier = giocatore di carte molto scarso
Ciape' = Prendere /catturare
Ciavga = chiavica / fognatura
Cichet = Bicchierino / sgridata brusca / supplemento di carburante
Ciloca = strabico
Cioza = chioccia
Ciudur = tappo
Ciuste' = sporcizia
Choc = Colpo secco da rottura
Codal = pezzo di terra / zolla
Cosp = cosa molto brutta / zoccolo
Crec = colpo fortissimo
Creca = sporco / crepa
Cudroz = parte finale spina dorsale
Cure' = fegato di animale / parroco
Dei dre = inseguire
Dlezer = scegliere
Dusett = tappo di legno
Ebi = abbeveratoio
Fadabia = Materiale inutile
Farabutlo' = Farbutto
Fastigi = svenimento
Fescia = persona che bada solo al suo interesse
Fisci' = furbacchione
Frena = attrezzo per falciare il fieno
Frost = molto logoro
Furchel = forcale / tridente
Furminto' = frumento / mais
Fuzo' = grosso scarafaggio
Gag= biondo rossiccio
Gargoz = carotide
Garnadel = scopino da cucina
Garne' = scopa
Garnela = chicco
Gargaroz = carotide
Garoi = germoglio
Garzo' = ragazzo tutto fare
Gatamio' = andatura dei bimbi piccoli
Gatera = gran chiasso
Gatez = solletico
Geb = gobbo / piuttosto tonto
Ghegna = faccia
Ghesg = cucitura
Giavulo' = confetto
Gnec = lamento / negazione
Gneca = nemmeno
Gombar = cocomero / persona ingenua
Gos = guscio
Grogn = muso di maiale
Grop = nodo
Gumisell = gomitolo
Guze' = fare l'amore occasionalmente
Imbalze' = persona completamente tonta
Imburne' = sporco di nero
Inco' = oggi
Ingambarle' = inciampato
Intnai = Tenaglie
Invurni' = piuttosto tonto
Isde' = seduto / innestare delle piante
Lega = solco
Less = colpo a vuoto / cotto a vapore
Lov = ghiotto / goloso
Lozz = sporco su polsini e colletti
Lucomed = merda nei pozzetti
Luet = tranello
Maghet = stomaco di volatili
Malghi' = subdolo tranello
Manfrena = tiritera ripetitiva
Masacmona = mediamediamente
Masadur = vasca per macerare la canapa
Mascel = enorme quantita'
Maz = faticaccia tremenda
Mazapeder = terribile incubo notturno
Mazocla = Grossa capocchia
Matra = mobile per fare pane e pasta
Miga = negazione
Mizadur = pasticcione incapace
Mleca = fanghiglia
Moi = fradicio
Mrel = vino di seconda spremitura
Mugnega = albicocca
Mulner = mugnaio
Muni' = otturato
Murgai = candela al naso
Muzgo' = mozzicone
Mzeta = caraffa da tavolo
Neca = ripetuto di nuovo / anche / ancora
Nine' = maiale giovane
Noz = nozze / molto bene
Nuietar = tutti noi
Oss = porta / uscio
Ovar = mammella di mucca
Paciaclina = poltiglia senza valore
Pagniro' = grossa cesta di vimini
Panaca = schiaffo molto forte
Paltamo' = persona che si muove male
Palto' = cappotto
Papataci = piccola e fastidiosa zanzara
Pargher = aratro
Parpai' = cravattino a farfalla
Parpaia = sesso femminile / farfalla
Pasto' = cibo per bestie da ingrasso
Pastroch = miscela senza valore / affare poco chiaro
Pataca = sbruffone / organo genitale femminile
Pavaraza = grossa vongola
Pcher = macellaio
Pepacul = enorme paura
Pepi = broncio
Pidario' = imbuto
Pistinega = carota
Pistulo' = completamente ingenuo
Pizgot = pizzicotto
Pogia = devi spostarti un po'
Pscola = pozzanghera
Psiga = vessica
Puitla = pellicina delle unghie
Punzidur = Bulino
Quaio' = coglione / persona tonta
Quaiozi = esclamazione di sorpresa
Quarci' = tappo a corona per bottiglie
Rastel = cancello
Ravach = in grande abbondanza
Regan = Temporale fortissimo
Remel = crusca
Reza = corda di canapa sottile
Rincalchina = spintarella di aiuto
Rinzinela = Sega a mano per legno
Rosc = spazzatura
Roz = oggetto sgangherato
Sagatt = grande quantita'
Salghe' = pavimentazione alla buona
Sbaciarela = brutta caduta
Sbade' = socchiuso / sbadato
Sbindlo' = a penzoloni
Sblisghe' = Scivolare
Scador = prurito
Scafa = lavabo / contenitore con molte perdite
Scaia = grossa ubriacatura
Scaiot = dedito all'alcool
Scamoz = avanzo dovpo la divisione di qualcosa
Scapuze' = inciampare
Scarabaci' = malore improvviso piuttosto grave
Scarvezi' = brivido molto intenso
Scategn = schizzo di qualche liquido
Sciadur = matterello
Schet = perfettamente lucido di mente
Schopa = schiatta dall'esasperazione
Schiuche' = spaccato a meta' / rotto di netto / cedimento totale
Schupte' = colpi di fucile / sparatoria
Scorer = parlare
Scroc = sbafo / gratis
Scudoz = barattolo
Scurghe' = scorticare
Sdaz = setaccio
Sdoz = oggetto inservibile
Sfaz = colpo quasi frontale
Sflezna = scintilla di legno che brucia
Sfulghe' = scivolare
Sgadora = donna di facili costumi
Sgaf = dispari
Sgagnule' = lamentarsi con voce querula
Sgalaverna = grossa brinata
Sgaranghe' = ridotto male / poco funzionale
Sgenzla = piccolo frammento di qualcosa
Sgianfarlena = Sega da legno a 2 manici
Sghet = falcetto / colpo di fortuna
Sguice' = guardare di nascosti
Slech = colpo di striscio
Sleppa = caduta rovinosa
Slofa = merda semiliquida di bovino
Smalvi' = malore temporaneo
Socame' = affermazione / negazione
Soi = merda liquida animale
Spagnera = erba medica
Spagogn = molto sospettoso / diffidente
Sparguie' = sparso da tutte le parti
Spatagne' = schiacciato con violenza
Spaziment = macerie edili
Spigaze' = molto sgualcito
Sprunela = attrezzo per tagliare la sfoglia
Spulacheda = gran divertimento
Spule' = rimasto senza soldi, togliere il superfluo
Squaciarela = merda liquida
Stabi = letame
Stalera = grande disordine di oggetti
Starlaca = Allodola
Staza = Asse di legno
Strancale' = disfatto dalla fatica
Stricadura = ristrettezza di spazio
Strolgh = astrologo / indovino
Strosci = sprecato vanamente
Strupai = rametto di legno
Stugle' = steso
Suifane' = fiammifero
Surnace' = russare
Sveg = molto astuto / sveglio
Svule' = scoprire, rendere noto
Swei = oggetto molto ingombrante
Taco' = strato di untume molto denso
Tafaneri = sedere consistente
Tai = paranco a corde
Tananai = gran ruomore inutile
Taraghegna = tipo che non molla mai
Tera = pagnotta
Tigi' = tegame
Topa = sbornia
Toza = scapaccione
Trai' = di traverso
Treb = visita a casa di qualcuno
Trez = terriccio
Tujur = forbici
Tzepp = rovinato senza speranza
Urola = vassoio larghissimo
Val = non tenere niente
Ver = maiale da monta
Vilme' = vendemmiare
Zachegn = antico gioco / brutto e inservibile
Zaclo' = trasandato sporco
Zambeld = grosso idiota / rospo
Zambudel = salciccia matta
Zambudlo' = persona sovrappeso che si muove sgraziatamente
Zaneta = bastone per sorreggersi
Zavai = oggetto completamente inutile
Zembal = povero cretino
Zenzl = giuggiola
Zet = Gente
Zez = gesso / sedere / fortuna / indifferenza totale
Zimne' = contenuto di una mano
Zinzela = Zanzara
Zinzle' = riempire di botte
Zne' = piccolo
Znester = improvviso dolore alla schiena / colpo della straga
Znoch = ginocchio
Zoc = Ceppo di legno
Zornia = persona molto pedante
Zov = Giogo per bestie da tiro
Zozmel = esclamazione comune

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Piccolo Dizionario Domestico
IMOLESE - ITALIANO
di Giovanni Tozzoli
Edito nel 1857
Download file vocdial.pdf da 49 MB

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Ignoranza Romagnola
con dialetto Imolese parlato!


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Clicca per zoom a 1038*1542 (176.128 Kbyte)

Clicca per ingrandire

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Descrizione erbe officinali
in dialetto IMOLESE


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Cul..tura alternativa:
Apri file iella.zip


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IMOLA 1960 Circa
Pista pattinaggio parco Acque Minerali

Pista pattinaggio Acque Minerali 1960 circa

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FRASI PALINDROME
di mia creazione

E' corta, non atroce!
Amor ora non aro roma!
O lodi l'allor o rolla l'idolo!
A roma lodo la mora!
Era avara e arava are!
Er botto d'ottobre!
Era troppo sopportare!
Evita le rette relative!
Ilare nega oro a generali!
Anulare era luna!
Arpa con nonno capra!
Essa mollo' masse!
E' trofeo d'oro do e forte!
Otterro' coro corretto!
Atterra cara carretta!
Eretto fa fottere!
Anno d'amore! Vero Madonna?
Essa tace, rea lavala e reca tasse!

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Scarica il mio programma
ESTRATTORE di FRASI PALINDROME


SITO CON TANTISSIME FRASI PALINDROME

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Franco Baldi (Baldisserri) e' un Editore Scrittore Australiano
di origini Imolesi. Nato nel 44 a Imola sotto le bombe
e' emigrato in Australia nel 1968 e tuttora vive a Sidney.
Ormai ha solo la cittadinaza Australiana e ogni tanto ritorna a Imola
per brevi periodi tanto per non dimenticare da dove e' partito.
Suo Padre Amleto Baldisserri e' morto facendo l'artificiere per l'UNPA
nei pressi del Ponte della VIa Emilia sul Santerno il 12 Maggio 1945
a guerra finita e senza essere uno sminatore professionista.
Dopo tanti anni Franco ha sentito il desiderio di scrivere un libro
in memoria di suo Padre mettendo nero su bianco gli ultimi
mesi della Guerra e i primi giorni dopo la Liberazione.
E' un libro iperdocumentato ma scritto con parole semplici
spesso nel Dialetto Imolese molto usato in quel periodo.
Le varie storie narrate, spesso tragiche, l'ambientazione
e la vita di Suo Padre, scritta in maniera magistrale,
ne fanno un libro commovente e drammatico senza
trascurare momenti di serenita', che non ha eguali.


Presentazione libro AMLETO di Franco Baldi a cui
ho collaborato per le traduzioni in dialetto Imolese


Franco Baldi a Imola Venerdi' 20 Novembre 2010,
in Piazza Matteotti sotto la Lapide che ricorda Suo padre
Franco Baldi sotto la Lapide alla Memoria di suo Padre Amleto

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A mio Zio ARMANDO MONGARDI (1889-1978) che mi ha sempre voluto bene,
specialmente da piccolo quando mi doveva badare e lo facevo impazzire,
combattente della Prima Guerra Mondiale e CAVALIERE DI VITTORIO VENETO!
Diploma di CAVALIERE DI VITTORIO VENETO di ARMANDO MONGARDI

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Il giorno 9 Dicembre 2010 sono stato intervistato in Piazza Mtteotti a Imola
alle ore 12 circa dal Giornalista del Resto Del Carlino Mirko Melandri
e il giorno dopo sono stato citato nella seguente pagina sul prossimo Natale.
Articolo Resto dele Carlino con mia intervista!

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Ultimo aggiornamento 08/09/2018
Luigi Mongardi

IZ4BQV

Non dimenticate il francobollo!

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