ACCORDATORE DI POTENZA
DA 0.5 MHz a 60 MHz
(A cura di IZ4BQV)
Tempo addietro avevo costruito un accordatore QRP 0.5 50 MHz
la cui costruzione e descrizione si puo' trovare qui:
ACCORDATORE QRP A BASSO COSTO
Ora ho avuto la necessita' di accordare svariate antenne filari
e quindi ho pensato di costruire un adattatore di impedenza
di cui in questa pagina troverete tutti i dettagli costruttivi!
Sicuramente l'accordatore costruito in proprio, dopo le antenne,
e' l'apparato piu' presente in Internet dopo le antenne autocostruite.
Ci sono centinaia di foto, filmati e documentazioni tanto che
e' praticamente impossibile visionare tutto il materiale disponibile.
Per irradiare nello spazio tutta la radiofrequenza generata dal trasmettitore
occorre che essa sia completamente trasferita all'antenna trasmittente
e perche' cio' avvenga occorre un perfetto dell'impedenza tra la radio
e il sistema irradiante composto dal cavo coassiale e dall'antenna stessa.
Essendo il cavo con impedenza gia' da 52 Ohm, se l'antenna risuona
avra' una impedenza di 52 Ohm quindi perfettamente adattata con
il massimo di radiofrequenza in uscita, mentre se l'antenna non risuona
perche' piu' lunga o piu' corta di mezza lunghezza d'onda,
ci sara' un disadattamento di impedenza con relativo calo di radiofrequenza
trasmessa che deve essere dissipata dalla radio, se tiene, oppure
da un apparato esterno come l'accordatore descritto in questa pagina.
Il rapporto dell'impedenza piu' grande diviso quella piu' piccola
ci da il valore delle onde stazionarie meglio noto come ROS.
Normalmente le radio commerciali di oggi con accordatore
sono in grado di accordare antenne fino a ROS 1:3
Per esempio impedenza radio 50 Ohm, impedenza antenna 150 Ohm
danno un ROS di 150/3 =1:3 che come si vede dalla tabella sottostante
porta a una dissipazione di ben il 25% della potenza irradiata
e in ricezione una perdita del 25% del segnale ricevuto!
La percentuale di perdita si calcola con questa formula:
((ROS maggiore -1)/(ROS minore +1))^2*100
come da esempio seguente con ROS 1:3
((3-1)/(3+1))^2*100=25%
di radiofrequenza riflessa da dissipare.
La tabella che segue da' una idea della potenza riflessa in base ad un ROS fino a 1:3.
Nella pratica in realta' possiamo pero' avere ROS molto maggiori di 1:3,
possiamo avere, specialmente con antenne di tipo filare con impedenza
elevatissima, fino a 1500 Ohm di impedenza, che puo' far salire il ROS fino a 1:30
il che significa avere fino all'87% di potenza irradiata da dissipare.
Ovviamente la radio non puo' sopportare questa dissipazione,
e l'unico modo per trasmettere e' usare un adattatore di impedenza.
Qui sotto viene descritto e illustrato un progetto di adattatore
di impedenza in grado di gestire qualche Kw di potenza RF,
di accordare, cioe' far transitare la massima radiofrequenza possibile
tra la radio e l'antenna, frequenza da 0.5 a 60 MHz,
Di essere a basso costo, facilmente costruibile e molto robusto.
Il suo compito e' di adattare l'impedenza a radio RTX senza accordatore,
sostituirsi all'accordatore della radio con casi di ROS maggiori di 1:3,
di accordare antenne come le filari che non hanno specifici accordi
e' di migliorare l'adattamento di impedenza ad antenne non perfettamente accordate.
Questo apparato non dovrebbe essere necessario perche' e' bene usare antenne
sempre perfettamente accordate ma non sempre cio' e' possibile.
Studiando la materia in Internet ho visto che i due tipi di accordatore
che vanno per la maggiore sono solo 2 chiamati a T oppure a pigreco.
E' opinione comune che l'accordatore piu' performante sia quello a T.
Questo e' lo schema dell'accordatore da me costruito, si differenzia
dallo standard per l'interruttore sopra i 2 condensatori variabili.
Questo interruttore serve per bypassare i condensatori e di fatto,
avendo una sua impedenza in parallelo ai due variabili,
permettermi di accordare egualmente ma in frequenze diverse,
anche se con una efficienza inferiore che in posizione aperta!
Per la realizzazione di questo accordatore ho impiegato quasi 2 mesi
ovviamente lavorando solo quando avevo del tempo a disposizione.
Ho cominciato a cercare le lamelle, che IK4NYV mi ha gentilmente regalato
le lamelle gia' tranciate, ma ancora da forare ma in quantita' sufficiente.
Il montaggio delle lamelle e' sato uno sforzo epico. Sono fissate con circa 450 dadi M4
con passo 8 mm, sono regolabili ad una a una e sono state montate essendo
spesse 1 mm con una spaziatura di 3 mm con una precisione piu' o meno 0.2 mm
Ogni gruppo ha una capacita' che va da 15 a 260 pF regolabile in continua.
Ogni pacco e' di dimensioni ragguardevoli, come si vede ha un ingombro di circa 30 Cm
Questo induttore con regolazione in continua motorizzata a 6 Volt di fabbricazione RUSSA
mi e' stato venduto per 40 Euro da I4WCK. Senza questa bobina il progetto non era fattibile.
Come si puo' vedere qui sopra, nella bobina ci sono
60 spire di filo argentato diametro 1.5 mm pari a 120 mH.
Qui abbiamo il dettaglio del motorino a 6 Volt che fa girare la bobina che trascina con se'
la rotellina in modo da avere una variazione continua dell'induttanza da 0 a 120 mH circa.
Qui sotto abbiamo il blocco dei condensatori variabili montati. Da notare il montaggio sovrapposto inusuale,
ma egualmente funzionale senza contro indicazioni e comodissimo per ridurre gli ingombri generali.
Da notare le frizioni a dischi conici in alluminio tranciato di fustella che svolgono due funzioni:
La prima e' rendere il movimento rotatorio dolce e sicuro e la seconda e' provvedere al collegamento
strisciante con le lamelle di ottone necessario per assicurarsi la continuita' elettrica dei condensatori.
Qui sotto abbiamo l'induttanza e i condensatori montati su un
piano di formica bianca di 250 mm x 370 mm x 20 mm di spessore.
Qui si vede la zona posteriore con il relativo cablaggio in filo di rame diametro 2 mm,
si vede l'alloggiamento della batteria e il cablaggio per il motorino dell'induttore.
Da notare tra i due bocchettoni PL l'interruttore per bypassare (parzialmente) l'accordatore.
Qui sotto si vede il telaio in piatto di ottone 12 x 2 dal costo di 10 Euro,
che servira' per costruire il contenitore con tutte le saldature fatte stagno.
E' fatto in modo da prevedere le future aperture necessarie per operare
dove non verra' applicata le rete di protezione con maglia 5 mm x 5 mm
Qui abbiamo l'accordatore e la protezione completa di manico in tubo diametro 8 mm
Ora passiamo al dettaglio delle entrate e uscite oltre all'interrutore di bypass,
Dietro si vede la batteria che fa girare il motorino della bobina, alloggiata nella sua sede.
Sotto si vede la batteria nella sua sede, notare i diodi per ridurre la tensione da 12 a 6 volt,
l'apertura per controllare la posizione della rotellina della bobina e il cablaggio coi fili di rame.
L'apertura dove si vedono i denti della ruota dentata consente di far girare la bobina a mano!
Ora segue l'accordatore montato visto dall'alto completo della relativa copertura!
Ancora una foto dell'accordatore completo della copertura in rete!
Anche sotto ho messo una schermatura, nel mio caso con un foglio di alluminio nero!
Ed ecco l'accordatore alla luce del sole! Da notare le manopole fatte a mano!
Sotto si vede l'interruttore a 2 vie e zero centrale per far girare la bobina
per la variazione dell'induttanza tramite la traslazione della rotellina.
Ancora l'accordatore finito dal lato posteriore. Poco piu' di una valigetta porta attrezzi!
Ed ora una foto durante un collaudo in mobile con l'MFJ 269
e con il ricevitore IC-R71E con ROS 1:1 sugli 80 Mt!
Note conclusive.
Tutto il progetto e' costato quasi 80 Euro quindi sostanzialmente a buon mercato.
E' stato provato anche con un Sommerkamp FT-200 a valvole anni settanta e con un ICOM IC-775
e in entrambi casi con esito positivo. Agire sull'induttanza col motore elettrico
inizialmente e' ostico ma poi ci si fa l'abitudine. E' stato provato con almeno 12 antenne diverse
ognuna su tutte le gamme amatoriali e l'accordo si raggiunge quasi sempre facilmente,
tranne in alcuni rari casi dove bisogna accontentarsi di un ROS tra 2 e 3.
Rimane da provare la potenza massima di esercizio che dovrebbe essere di oltre 1 kW.
Spero pero' almeno 3 kW! La comodita' e' assicurata e l'uso e' facilitato
dalla presenza di un Wattmetro Rosmetro per facilitare e sveltire gli accordi.
Occorre anche chiarire se gli accordatori a T possono o non possono stare nella scatola metallica,
in Internet la questione e' molto discussa, da prove fatte da me con questo accordatore
non ci sono problemi di accordo confrontando l'accordatore con e senza gabbia metallica.
Molto buono e' il fattore di forma Q essendo la banda accordata sempre strettisima.
Ringrazio gli OM I4EWH e IW4AGE per i preziosi suggerimenti che mi hanno dato.
73!
27/03/2011
IZ4BQV Luigi Mongardi
ACCORDATORE D'ANTENNA IN FERRITE PER ONDE MEDIE AM
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